Su incarico delle direttrici e dei direttori della giustizia e della Conferenza della giustizia, il progetto Justitia 4.0 sta portando avanti la digitalizzazione del sistema giudiziario svizzero, sostituendo gli atti cartacei con quelli elettronici e gestendo le transazioni legali attraverso la piattaforma justitia.swiss. L'applicazione dossier giudiziario è destinata a facilitare la gestione e la trasmissione degli atti cartacei. Il team del progetto supporta le autorità giudiziarie e gli avvocati con servizi relativi alla trasformazione digitale. Ciò significa che tutti i soggetti coinvolti saranno preparati al meglio quando le transazioni legali elettroniche e la gestione digitale degli atti diventeranno obbligatorie, in modo che in futuro la strada della giustizia non passi più per montagne di carta.
Il passaggio dalla carta al digitale è una sfida per il mondo giudiziario. Ma cosa significa concretamente sul lavoro? I professionisti della giustizia come vivono questa transizione? Per saperlo abbiamo parlato con Hanna Veuillet-Kala, vice presidente...
Quali sfide comporta il lavoro con la piattaforma justitia.swiss in particolare per l’avvocatura? E quali raccomandazioni si possono trarre dalle esperienze del pilotaggio svolto nel Canton Friburgo? Le risposte ce le fornisce Bertrand Morel, presidente...
L’Ordine degli avvocati del Canton Zurigo rappresenta quasi 4’000 avvocate e avvocati nel Cantone. Promuove le conoscenze e le competenze professionali dei suoi membri organizzando eventi di formazione e di perfezionamento interni. In questo senso fornisce...
Quali sono i vantaggi se le autorità giudiziarie scelgono di coinvolgere attivamente l’avvocatura nella fase pilota? La risposta a questa domanda ce la forniscono David Berclaz, capo del programma cantonale e-Justice Fribourg, e Bertrand Morel, presidente...
Alors que la justice entame sa transition numérique, la communication interne est cruciale pour accompagner le changement. Le projet Justitia 4.0 a interviewé Guillaume Meier, directeur du Tribunal civil genevois. Impliqué dans les essais de la plateforme...
Grazie alla gestione elettronica dei dossier, i documenti sono disponibili simultaneamente per tutti in qualsiasi momento. In ufficio, in tribunale, in sala udienze o a casa, il dossier giudiziario elettronico è sempre accessibile.
Grazie allo scambio di atti giuridici per via elettronica non vi sono più ritardi causati dagli scambi postali e dunque tutti hanno lo stesso livello di informazioni.
L’eliminazione del coordinamento delle attività amministrative e logistiche (organizzazione del lavoro di copiatura, preparazione e trasmissione degli atti) consente di concentrarsi sui contenuti e sull'attività giudiziaria in senso stretto.
Con il dossier giudiziario e l'introduzione dello scambio di atti giuridici per via elettronica, il trasferimento fisico dei documenti ad altre unità organizzative e la preparazione dell’atto cartaceo per la visione non sono più necessari. Le capacità così liberate possono essere utilizzate per i nuovi compiti richiesti dalla trasformazione digitale.
Il progetto è attualmente finanziato al 50% dalla Conferenza dei direttori cantonali di giustizia e polizia (KKJPD) e al 50% dai tribunali, con il Tribunale federale che si fa carico del 50% della quota dei tribunali.
La pubblicazione delle sentenze potrebbe far parte del servizio dell'organismo di diritto pubblico. Ciò è stato richiesto nella consultazione sulla nuova legge federale sulla piattaforma per la comunicazione elettronica in ambito giudiziario (BEKJ).
Non è più necessario apporre una firma fisica o elettronica qualificata. Il mittente è autenticato con l'identità digitale (cfr. relazione sull'articolo 21).
No. Poiché la piattaforma gestisce l'elenco degli indirizzi, i profili e le deleghe degli utenti, è possibile effettuare valutazioni personalizzate. La piattaforma è sviluppata secondo i principi della privacy by design e default. Pertanto, tali valutazioni sono utilizzate esclusivamente a fini di sicurezza o per contrastare gli abusi. Sono esclusi altri scopi non previsti dalla legge (art. 26 LCEG).